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Il dialetto Siciliano riconosciuto dall'Unesco .

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Ildialetto siciliano, un’impronta delle popolazioni che hanno dominato l’isola Ormai riconosciuto dall’Unesco come una lingua madre, il  dialetto siciliano  ha una storia articolata che deriva dalle diverse dominazioni che hanno interessato l’isola. Una fusione di dialetti che caratterizzavano le popolazioni che hanno trovato nella Sicilia la loro terra d’approdo, lasciando una traccia del loro viaggiare. Grazie alla posizione strategica dell’isola, infatti, la Sicilia è stata meta di tante popolazioni che hanno lasciato un’impronta nel vocabolario dialettale. Le diverse invasioni, dai fenici ai greci, dagli arabi agli spagnoli, ha portato ad arricchire secolo dopo secolo la grammatica e la cultura siciliana. Per questo ancora oggi si discute sulla possibilità di riconoscere il siciliano come una vera e propria lingua. Una decisione mai concretizzata né approvata esplicitamente dalla Repubblica Italiana, ma intanto il  dialetto siciliano  è oggetto di norme e progetti sco
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                                PROFUMI D'AUTUNNO           Con l'arrivo dell'autunno la Sicilia si tinge dei colori caldi di questa stagione e giungono i profumi dei dolci tipici di questo periodo.        A Rosolini ( SR) ci sono tradizioni che vengono tramandate di generazione in generazione, appartengono ad un tempo a noi lontano, ma ricco di unione, umiltà' , semplicità'...di quel poco che voleva dire tanto..... " i purciduzzi" " 'a mustata"      Settembre era ed e' il mese della vendemmia, con la raccolta dell'uva si ottiene il vino che, oltre ad essere messo nelle botti, viene tramutato in mosto con l'aggiunta della cenere. Con " ' u mustu " , cosi' chiamato dai rosolinesi, vengono fatti i tipici dolci come :  i mustazzola , i purcidduzzi, 'a mustata e u vinu cuottu. Quest'ultimo si ottiene facendo cuocere il mosto fino a farlo diventare simile ad uno sciroppo, per poi essere conserv

ACIREALE (CT) – LA CITTA’ DELLE 100 CAMPANE

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Ed oggi abito ad Acireale, quest’anno festeggio 26 anni che vivo questa città meravigliosa, ricca di storia e di cultura, di antiche nobiltà che qui hanno lasciato tracce indelebili nei palazzi di un magnifico barocco che ad Acireale è maestoso. Girare per la città nei rioni più antichi e stare con il naso all’insù è una esperienza che ad Acireale si fa spesso, perché in ogni viuzza e in ogni angolo si respira aria di bellezza. Dal Palazzo Municipale a Palazzo Modò, alla Basilica di San Pietro e Paolo, alla Cattedrale nel cui interno si trovano opere di  Pietro Paolo Vasta ,  Antonio Filocamo ,  Giuseppe Sciuti , Francesco Patané,  Vito D'Anna  e  Giacinto Platania , in ognuna di queste costruzioni si respira aria di maestosità.  La città è così ricca di chiese da avere preso l’appellativo di città delle 100 campane e in ognuna di esse oltre al messaggio spirituale, si può cogliere la nota meravigliosa della cultura di questa città. A cireale è anche la

CERDA (PA) – PAESE DEI CARCIOFI E DELLA TARGA FLORIO

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Cerda è una piccola cittadina posta in una zona collinare nella provincia di Palermo. Il comune è legato a due antiche tradizioni, la coltivazione dei carciofi tipici palermitani, per intenderci quelli con le spine, e altra antica e storica Targa Florio, voluta da quei Florio di cui oggi più che mai si cantano le gesta di una audace imprenditoria del secolo passato. Da palermitana dirò sempre che i carciofi di Cerda hanno un gusto diverso da tutti gli altri e oggi si possono gustare in mille ricette proposte dai ristoranti del luogo che si sono attrezzati per fare di quest’ortaggio un momento speciale di gusto e tradizione. Sempre per i miei natali parlare di Targa Florio è rinverdire ricordi della mia infanzia e della mia gioventù. La passione per le auto era di casa nella mia famiglia e presto l’Alfa Romeo divenne l’unico marchio di auto per tutti i componenti adulti. A quel tempo di Targa Florio si parlava ad ogni incontro familiare, già a Natale. Si
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La cassata siciliana oltre ad essere un dolce tipico tra l'altro conosciuto in gran parte del mondo , infatti viene spedita dalle pasticcerie organizzate , è secondo me tra i dolci tipici che rendono la Sicilia tra le Regioni più accreditate nel settore dolciario ...
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SFINCI CON LE ACCIUGHE  sfinci con le acciughe sono un delizioso antipasto siciliano. U n cibo adatto a essere consumato anche in piedi, con le mani. Le origini sono umili: è un cibo da strada preparato con pasta lievitata, che si frigge in abbondante olio caldo. All’interno vi sono le acciughe sotto sale, ma si può anche mettere della ricotta, così come del formaggio tipo Tuma fresca . Si tratta della variante salata delle sfinci dolci, che vengono ricoperte di zucchero semolato. Le sfinci con le acciughe si mangiano tradizionalmente per  la festa dell' Immacolata .
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Grazie al gruppo Facebook : "Vacanze fotografiche in Sicilia", ho scoperto di non conoscere tantissimi luoghi, usi e costumi della Sicilia. Quindi quale migliore opportunità per ritrovarci in questo blog e dare il nostro contributo per far conoscere meglio la nostra Sicilia con tante curiosità, usi,costumi,feste,ricette della nonna..... e tanto altro ...